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“Le 100 mostre che sconvolsero il mondo”

a cura di Bruno Bandini eBeatrice Buscaroli



Edito da 24 Ore Cultura Formato 19x23 cm, Pgg 216,  Brossura, 100 illustrazioni, Costo: 29,00 € Beatrice Buscaroli (Bologna, 1963) e Bruno Bandini (Russi, 1952), propongono un’interessante lettura della storia dell’arte moderna, attraverso la narrazione di “100 mostre che sconvolsero il mondo”. Beatrice Buscaroli, è stata direttore artistico dello spazio Lamec di Vicenza e curatrice delle Civiche Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, insegna storia dell’arte moderna, storia dell’arte contemporanea e museologia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Università di Ravenna. Bruno Bandini, Laureato in Filosofia, ha curato esposizioni d’arte in Italia ed all’estero. È autore di saggi dedicati all’arte contemporanea apparsi su numerose riviste ed è docente di “Storia delle comunicazioni visive” presso l’ISIA di Urbino e di “Fenomenologia delle arti contemporanee” all’Accademia di Belle Arti di Verona ed incaricato per gli insegnamenti di “Storia e semiologia el mosaico” e di “Antropologia del mosaico contemporaneo” presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. “Le 100 mostre che sconvolsero il mondo” presenta l’intricato ed affascinante mondo dell’arte, che fin dai suoi inizi  ha annoverato una schiera di attori tanto partecipi della fama dell’artista, quanto spesso direttamente responsabili delle sue sorti.  Un esempio potrebbe essere Daniel-Henry Kahnweiler, definito l’uomo che ha “tenuto insieme i cubisti”, il gallerista di Picasso e Braque. La cui Galleria era lo spazio espositivo privilegiato delle opere dei due artisti. Ambroise Vollard, che nel 1901 intuisce il valore culturale dell’opera di Pablo Picasso, diventando uno dei primi a promuovere la sua carriera artistica a Parigi. Vollard, mercante d'arte di importanti artisti come Paul Cézanne, Aristide Maillol, Pablo Picasso, Georges Rouault, Paul Gauguin e Vincent van Gogh, e di Marc Chagall, ha intrecciato importanti rapporti commerciali in tutta Europa ed America, divenendo il promotore delle avanguardie nella sua Galleria. In “100 mostre che sconvolsero il mondo” attraversiamo circa un secolo di storia dell’arte, quello più recente che va dalla fine dell’800 al 2000, comprendendo non solo la funzione di tali iniziative, ma imparando a conoscere anche gli attori di questo settore: i curatori, i collezionisti, i critici, i mercanti, il pubblico ed ovviamente gli artisti stessi. Bandini e Buscaroli tracciano una mappa che evidenzia la centralità delle mostre d’arte, come strumento capace di sottolineare mutamenti culturali nel gusto, ma anche nelle percezioni, nel dibattito concettuale filosofico, nonchè emotivo, se si pensa soprattutto al periodo temporale attraversato dalle Guerre Mondiali. Ad esempio, Guernica di Picasso, nel 1953 è esposta a cielo aperto nella Sala delle Cariatidi devastata dalla guerra, mentre dieci anni più tardi, alla Biennale di Venezia del 1963, il mondo viene travolto dalla pop art, che arriva al Lido a bordo delle navi della Marina americana. Ognuna delle esposizioni segnalate certifica uno scarto o prelude a un cambiamento nel rapporto tra arte e pubblico, oltre che nel corso stesso della storia dell’arte, abbandonando la modalità narrativa tradizionale, basata sulla figura del singolo artista o sul succedersi dei movimenti, sottolineando l’impegno critico che le ha sostenute, l’azzardo che ha mosso e muove l’azione dei curatori e dei sistemi museali. Gli artisti con le loro provocazioni, peripezie, le investigazioni che hanno preso corpo attraverso le esposizioni, trovano spazio tra le pagine del volume, con brevi ma ficcanti interventi, tra cui Lucy Lippard, che dichiara di aver cercato “un’alternativa sensuale agli aspetti più rigidi del minimalismo”, quando ha proposto nel 1964 “Eccentric abstraction” a Venezia, stesso anno in cui compare in mostra una quasi sconosciuta Louise Burgeois, che nonostante abbia già compiuto 55 anni, non è affatto una figura riconosciuta da critici ed istituzioni. Dal Salon des Refusés del 1863 fino a “Let’s Entertain”, la mostra-spettacolo tenutasi a Minneapolis 2000. Il volume offre dunque una chiave di lettura inedita alla storia dell’arte contemporanea, per la prima volta raccontata attraverso le mostre che l’hanno resa visibile. Elena Arzani

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